Rubrica “Lunedì al femminile”: LA CERVICE, PUNTO DI COLLEGAMENTO TRA LA VAGINA E L’UTERO

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Eccoci giunte al sedicesimo appuntamento della rubrica “Lunedì al femminile”, che esce ogni primo lunedì del mese (in fondo trovi i link per accedere agli articoli precedenti). Qualche mese fa abbiamo parlato della vagina ed abbiamo detto che è un canale muscolare elastico, superiormente si allarga e troviamo la volta vaginale (o arco vaginale), nella quale la vagina si fissa sul collo dell’utero; in questa sede, la parte inferiore dell’utero protrude nella vagina con una formazione a cupola, ed oggi vorrei parlare proprio di questa parte, ossia della cervice uterina, uno degli indicatori della nostra fertilità (dopotutto siamo nella stagione di Ostara, il periodo dell’anno associato alle Dee portatrici di fertilità, no?!).

La cervice uterina rappresenta la porzione inferiore dell’utero, e infatti viene chiamata anche collo dell’utero. In basso confina con la parte superiore della vagina, e in alto continua con l’istmo uterino, rappresentando il punto di giunzione tra le due strutture. Attraverso di lei passano i fluidi cervicali e il sangue mestruale, gli spermatozoi e il feto al momento del parto. Quindi è facile comprendere che la cervice subisce diverse e importanti modificazioni morfo-funzionali, e per esempio durante la gravidanza impedisce l’uscita prematura del feto.
Si presenta come una formazione cilindro-conica della lunghezza di alcuni centimetri (tra 2,5 e 4) ed un diametro di circa 2,5 cm, ma le sue caratteristiche morfologiche variano molto in base all’età e al numero di figli. La sua porzione inferiore, vaginale, viene chiamata esocervice, mentre quella superiore, che continua con l’istmo ed il corpo dell’utero, si chiama endocervice. Queste due porzioni sono unite dal canale endocervicale, appartenente all’endocervice: si tratta di un condotto che dall’orifizio uterino esterno arriva fino alla cavità uterina in corrispondenza dell’orifizio uterino interno; ha la forma di un fuso, più ampio nella parte media e ristretto in corrispondenza dei due orifizi uterini, ed è caratterizzato da alcune sporgenze della mucosa dette pliche palmate.

Ciò che è interessante, ma che spesso non si sa, è che la posizione della cervice non è sempre la stessa. Spesso si crede che la struttura e la posizione della cervice rimangano invariate nel corso della vita, subendo modifiche solo durante la gravidanza. Ma in realtà questi cambiamenti avvengono costantemente, mese dopo mese, in base alla fase del ciclo mestruale in cui ci si trova.
Infatti, la cervice nei giorni fertili cambia forma per favorire il concepimento, e sono i cambiamenti ormonali che aprono o chiudono la strada agli spermatozoi, determinando quindi quando si è fertili e quando no.

Nelle fasi non fertili, ossia prima e dopo la fase ovulatoria, la cervice è dura, bassa e chiusa: all’ingresso dell’utero si forma un tappo di muco denso e acido che impedisce il passaggio degli spermatozoi, ma anche dei batteri, proteggendo il sistema riproduttivo femminile da eventuali infezioni.
Invece, in concomitanza con la fase ovulatoria, ossia i giorni più fertili del mese, la cervice si alza, si ammorbidisce e si apre, favorendo il passaggio degli spermatozoi dalla vagina all’utero.

E questi cambiamenti li puoi comprovare tu stessa: con le mani pulite e le unghie tagliate, puoi metterti in posizione accovacciata o rimanere in piedi appoggiando un piede su una sedia; quindi puoi inserire una o due dita in vagina, tenendo il palmo della mano rivolto verso l’alto, verso la vulva, e forse hai bisogno di utilizzare qualcosa per lubrificare, come ad esempio un po’ di olio di cocco. Ricordati che dev’essere piacevole, quindi prenditi il tempo per trovare la posizione più comoda per te e non avere fretta di inserire il dito in vagina; magari hai bisogno di massaggiare un po’, con piccoli movimenti circolari ed entrare molto gradualmente. La prima regola è sempre quella di rispettarsi, e quindi se all’inizio ti risulta difficile, non preoccuparti; prenditi il tuo tempo, e se necessario smetti e riprova l’indomani.
Una volta introdotto il dito o le dita in vagina, se la cervice è bassa, la incontrerai inserendo solamente una falange; se è in posizione intermedia probabilmente inserirai un paio di falangi, e se si trova nel suo punto più alto potresti aver bisogno di inserire l’intero dito. Ovviamente per percepirne i movimenti dovrai ripetere l’operazione più volte durante il ciclo mestruale, e visto che la posizione potrebbe variare anche durante il giorno, è bene posizionarsi sempre nella stessa posizione ed eseguire l’autoesame sempre alla stessa ora. Infine, per cominciare l’autoesame forse il periodo migliore è intorno alla fase mestruale, visto che la cervice è più bassa e più dura, o addirittura durante il sanguinamento, visto che si trova nel suo punto più basso per facilitare l’espulsione del sangue.

Cosa sentirai? La cervice ha una forma tondeggiante con un buchino al centro. Se ti trovi in fase non fertile, la consistenza della cervice sarà più dura ed avrai la sensazione di toccare la punta di un naso; se invece ti trovi in fase fertile, la sua consistenza sarà più morbida ed avrai la sensazione di toccare delle labbra.
Ovviamente all’inizio non è detto che tu riesca a sentirla subito, magari la devi cercare un po’. Come punto di riferimento potresti cercare prima il buchino e poi successivamente provare a percorrere la sua circonferenza: se è tonda, l’hai trovata! A quel punto porta l’attenzione sulle sensazioni che hai al tatto: è compatta o morbida? Alta o bassa? Chiusa o aperta? Umida o asciutta?

Perché è importante diventare consapevoli della propria cervice? Perché è uno degli indicatori del periodo fertile, anche se ovviamente non possiamo basarci solo sulla posizione e la consistenza della cervice per esser sicure di essere fertili o no, e quindi decidere se avere o meno rapporti non protetti. Soprattutto all’inizio, perché non è facile interpretare correttamente le modificazioni della cervice e serve molta pratica. Inoltre, ci sono altri parametri che possiamo abbinare a questo dato per far sì che le informazioni siano ancora più affidabili, e sono la qualità del muco cervicale e la temperatura basale.
In ogni caso, anche senza considerare questi dati per il puro fine della fertilità, credo sia comunque un modo per conoscere sempre più il nostro corpo e la nostra ciclicità, e per rompere via via i tabù che da troppo tempo ci accompagnano. Per esempio, potremmo notare che le sensazioni anche durante la penetrazione cambiano in base alla posizione in cui si trova la cervice, magari quando si trova più in basso siamo più sensibili e abbiamo bisogno di una penetrazione superficiale e movimenti dolci e lenti, mentre quando si trova più in alto abbiamo bisogno di una penetrazione più profonda e movimenti più rapidi e intensi. Chissà, ognuna è diversa e abbiamo tutto il diritto di scegliere e pretendere dall’altro solo ciò che ci piace e crea piacere; ma ovviamente prima dobbiamo conoscerci e sapere cosa ci dà piacere nelle varie fasi, perché siamo in costante cambiamento. Quindi buona esplorazione!

Ahava, Francesca Zangrandi

  1. Il prossimo appuntamento di questa rubrica sarà il primo lunedì di maggio, ma se nel frattempo vuoi rimanere aggiornata sui vari articoli che pubblico sul blog puoi iscriverti alla newsletter sul sito www.quintadimensione.net, mettere “Mi piace” alla pagina Facebook Quinta Dimensione – Francesca Zangrandi, seguirmi su Instagram https://www.instagram.com/francesca_quintadimensione/, iscriverti al canale YouTube Francesca Quinta Dimensione e/o al canale Telegram https://t.me/quintadimensionefrancesca. E se invece credi che questo articolo possa interessare a qualcuno di tua conoscenza, puoi condividerlo. Grazie di cuore!

Uscite precedenti della rubrica “Lunedì al femminile”:
Il mito della verginità femminile
Imene e verginità
Vagina, la porta della vita
Anatomia del pavimento pelvico
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