Marzo tra quarantena, tempo libero e cambio di coscienza

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In questi giorni di blocco forzato, in cui non possiamo uscire di casa, riunirci con altre persone, abbracciarci, toccarci, a volte il tempo sembra essersi fermato. Eppure, la vita continua, e ce lo mostra bene la natura, che prosegue senza ostacoli il suo cammino verso la primavera, la stagione del risveglio e la rinascita. Anzi, in un certo senso oserei dire che tutta questa situazione ci serviva per ricominciare a goderci la vita davvero, e interrompere quella folle corsa dietro qualcosa che forse nemmeno noi sapevamo bene cosa fosse, e probabilmente neppure volevamo (ma si sa che quando si è in un circolo vizioso è difficile uscirne!). Ora invece siamo stati obbligati a fermarci, a stare… e tanti di noi non sono più abituati a farlo, per cui è un attimo trovarsi in preda all’ansia, allo sconforto, alla frustrazione, … Però a me piace guardare oltre le apparenze, cercare di dare un’interpretazione diversa a tutto ciò che accade, perché credo che tutto succeda per un motivo, anche se non sempre è facile dare un’interpretazione con le nostre menti limitate; ma sento che siamo cellule microscopiche del pianeta Terra e che facciamo parte di un piano ben più grande di noi, quindi trovo interessante cercare di capire quale sia questo piano (anche se non è detto che le cose siano poi come la mia mente e il mio sentire credano! Che ognuno pensi con la propria testa e si fidi del proprio sentire, che io non sono certo un guru!). Siamo obbligati a stare in casa, ma cos’è casa se non il nostro corpo?! Io credo che tutta questa situazione ci abbia spinto a fermarci (cosa che sapevamo tutti di dover fare, ma non sapevamo come farlo) proprio per spostare l’attenzione sul nostro centro, sull’abitare il nostro corpo, quindi ritengo sia importante in questo momento prendersi il tempo per sentire il corpo, per respirarci dentro in modo consapevole, per ringraziarlo, per onorarlo… (dopotutto, questa separazione forzata gli uni dagli altri non potrebbe forse avere l’obiettivo di separarci da noi stessi attraverso l’inconsapevolezza?!) E forse questo stare nel corpo ci aiuterà a riportare l’attenzione su di noi e su ciò che davvero conta per noi. Per questo credo sia anche importante scegliere bene di cosa ci vogliamo nutrire, visto che tutto ciò che ci circonda e con cui entriamo in relazione plasma e dà forma alla nostra energia vitale. E non mi riferisco solamente all’alimentazione, ma a tutto ciò che può nutrirci: il libro che scegliamo di leggere, il film che scegliamo di vedere, la musica che scegliamo di ascoltare, le persone con cui decidiamo di conversare, che articoli-trasmissioni-ecc… decidiamo di seguire… E proprio per questo motivo credo sia importante chiedersi: tutto questo mi sta davvero nutrendo? In che modo sta plasmando la mia interiorità? Innalza le mie vibrazioni dandomi energia o al contrario le abbassa? Di conseguenza non sempre è necessario parlare in continuazione di ciò che sta accadendo o si sta vivendo, altrimenti si rischia di fomentare ulteriormente il tipo di energia che quell’evento sta muovendo, o comunque è bene fare una cernita di ciò che si vuole sentire, leggere, discutere. Quindi ritorniamo all’importanza di portare l’attenzione a noi: come ci comportiamo rispetto a tutto quello che sta accadendo? Ci lasciamo coinvolgere e influenzare emotivamente da tutto ciò che vediamo, ascoltiamo e leggiamo? O forse con aria di sufficienza giudichiamo chi si fa coinvolgere dal delirio dilagante e sprofonda nella paura? In entrambi i casi, siamo nella trappola della manipolazione che ci porta ad uscire dal nostro centro, facendoci influenzare dall’esterno e perdendo quindi il nostro potere personale. Dopotutto, non sarà un caso che l’abbiano chiamato proprio Coranavirus, no?! Come dicevo un paio di settimane fa nella newsletter (se non hai ancora fatto l’iscrizione e vuoi farla, puoi cliccare qui), la corona viene indossata dai vincitori e dai sovrani; e la parola “sovrano” etimologicamente significa “eccelso, sommo, grandissimo”, e quando si riferisce ad una persona indica somma eccellenza nella sua arte o per le sue doti. Per quanto riguarda il sistema dei chakra, il potere è legato al terzo chakra, la zona del plesso solare. Ma anche se spesso ci si riferisce al termine “potere” con l’accezione di capacità di imporre il proprio volere a qualcun altro, in realtà io mi riferisco al proprio potere personale. L’etimologia della parola “potere” è riconducibile al verbo latino “poteo” e in particolare ad una forma arcaica dell’infinito “posse”, che indica proprio la capacità di poter fare qualcosa. Nel vocabolario Treccani questa è la definizione che troviamo: “avere la facoltà, la forza, la capacità, la libertà, oppure i mezzi, il modo, la convenienza di fare qualcosa; avere la possibilità rispetto al giusto, al lecito, alla norma, di agire in un determinato modo, in quanto mancano ostacoli sia da parte di elementi materiali o naturali sia da parte della volontà propria o altrui”. Tramite l’isolamento perdiamo la concezione di potere interiore, ossia del potere di connessione, di unione, di fusione. Diventiamo automi in un mondo automatico. E senza la nostra autonomia perdiamo il desiderio di rinnovarci, rimaniamo bloccati negli schemi ripetitivi, incapaci di trovare la libertà. Se cerchiamo il potere fuori di noi, abbiamo bisogno di essere guidati dagli altri, e siamo così nelle loro mani. Senza un potere interiore, cerchiamo continuamente all’esterno stimoli, eccitamento e attività, abbiamo paura di rallentare, di sentire il vuoto dentro di noi. Quindi è importante trovare il proprio centro, ascoltarsi, e non farsi influenzare dalle forme pensiero e dalle emozioni del collettivo (e questo non solo ora, ma in generale nella vita): il potere è la capacità di operare dei cambiamenti, ci permette di trasformare il vecchio in qualcosa di nuovo, diventando così più reali. Possediamo potere quando osiamo vivere in modo autentico, quando entriamo in noi stessi e diciamo la nuda verità. Più osiamo assumerci dei rischi, porre in discussione o resistere di andare contro i nostri sentimenti, più facile diventa. Per sfuggire alle trappole soffocanti della limitazione personale e avvicinarci alla meravigliosa espansione della totalità, dobbiamo reclamare il nostro potere personale, che è la capacità di determinare il nostro destino. Soltanto con il potere personale possiamo mettere da parte gli ostacoli che ci tengono nella prigione, nella schiavitù e nell’incoscienza. Quindi riconosciamo i nostri talenti unici e irripetibili, onoriamo tutto ciò che ci rende chi siamo oggi, ringraziamo tutte le vittorie e tutte le sconfitte che ci hanno portato ad essere qui oggi così come siamo, ma soprattutto ricordiamoci che il maestro che dobbiamo seguire vive dentro di noi! E poi, se prendiamo la parola “Coronavirus”, a me la parola “corona” ricorda il settimo chakra, chiamato anche il chakra della corona: qui troviamo la sede della coscienza cosmica, è il centro che ci mette in relazione con l’intelligenza divina e con la sorgente di ogni manifestazione, è il mezzo grazie al quale raggiungiamo la comprensione e troviamo il significato; qui risiede la consapevolezza, qui finalmente percepiamo l’ordine generale e il significato di tutte le cose. Che sia un caso che abbiano scelto questo nomignolo per questo virus che in realtà si chiama covid 19?! E non dimentichiamoci che la parola “virus” etimologicamente in latino significa “veleno” e che l’anagramma della stessa diventa “sirvu”, che in dialetto siciliano significa “servo”. Quindi, in entrambi i casi, sembra che si voglia in qualche modo avvelenare o rendere schiava la consapevolezza delle persone. E poi il virus si propaga per via aerea, e l’elemento Aria rappresenta la mente, i pensieri, l’inconscio, quindi forse non è un caso se tutto quello che sta accadendo sta in qualche modo trasformando il nostro modo di pensare, no?! Questo è un momento di grandi cambiamenti: la realtà come la conoscevamo, soprattutto quella economica, politica e sociale, non sarà più la stessa, e tutto ciò che sta accadendo ci sta portando a vivere un cambio di coscienza. Quindi, invece di passare tutto il nostro tempo ad alimentarci delle innumerevoli informazioni che stanno girando sulla situazione attuale, forse sarebbe meglio se lo sfruttassimo per ridisegnare il nostro modo di vivere e gettare le basi per il nostro prossimo futuro. Anche perché non sempre le informazioni che girano sono veritiere, e comunque spesso il tono con cui vengono diffuse è piuttosto sensazionalistico, cosa che serve per “far notizia”, ma che in realtà va solo ad alimentare la paura. Perché il nostro cervello reagisce costantemente a tutto ciò che assorbiamo, a tutte le informazioni che leggiamo, vediamo e ascoltiamo, innescando risposte neuropsichiche, emotive, motorie, ormonali e immunologiche che possono nutrirci o, al contrario, perturbare l’equilibrio del nostro organismo, arrivando anche ad abbassarne le difese immunitarie. E per la Medicina Cinese la paura è l’emozione associata al Rene: quando il Rene è in disequilibrio prevale la paura, e viceversa un grande spavento va ad intaccare il funzionamento del Rene. E non solo i Reni sono la sede del Jing, ossia la fonte primordiale dell’energia e della vitalità, ma lo Shen (parte psichica) del Rene è lo Zhi, ossia la volontà, l’istinto iniziale che ci porta a voler vivere. Nel sistema dei sette chakra principali la paura è il demone del primo chakra perché si contrappone al senso di tranquillità e di sicurezza idealmente favorito dal chakra stesso. Mentre il demone del settimo chakra è l’attaccamento, ossia la dipendenza dalle cose materiali, l’eccessiva preoccupazione per la realtà in cui si vive e che limita in un luogo ristretto rendendo incapaci di andare avanti. E trovo curioso che questi due chakra siano proprio i due (nel sistema dei sette chakra principali) che congiungono con un’unica linea eterica la sommità del capo con la zona genitale, attraversando tutti gli altri chakra. E lungo questa linea eterica fluiscono due correnti energetiche, una discendente e l’altra ascendente: la prima è manifestante e la seconda è liberatoria, ossia ci fa uscire dai limiti del piano manifesto per raggiungere stati dell’essere più espansivi. La corrente liberatoria è quella che si sottolinea più spesso perché si crede porti a una liberazione personale, ma anche la corrente discendente è importante, in quanto è quella che ci permette di manifestarci e di mettere a frutto le idee dandogli una forma tangibile. Quindi riusciamo ad immaginare cosa succede quando questi due chakra in qualche modo sono compromessi?! Poi, giusto a metà della linea eterica che scorre tra il primo e il settimo chakra, si trova il quarto, il chakra del cuore, il luogo che unisce le forze provenienti da sopra e da sotto, dall’interno e dall’esterno; il luogo dove materiale e spirituale si incontrano; la porta d’accesso dell’anima dove ha origine ogni forma d’amore. (E non è curioso che l’elemento associato a questo chakra sia proprio l’elemento Aria?!) Quindi connettiamoci con questo centro energetico, con l’amore (che è l’esatto contrario della paura), e apriamoci all’accettazione, che tutto questo ci sta portando a sperimentare una grande evoluzione. Certo, per rinascere in una nuova forma è necessario morire (ci sono mille modi per morire, non necessariamente dobbiamo morire fisicamente!), ma non è quello che ci insegna costantemente la natura?! Se hai letto fino a qui, complimenti! E soprattutto grazie! Tutto ciò che ho scritto non vuole essere un sermone, né una dichiarazione di ciò che è giusto o sbagliato, vero o falso, bensì un semplice ragionamento che magari può spingere anche a te a ragionare diversamente da come stavi facendo. E se questi miei ragionamenti ti spingono a farne di diversi dai miei, va benissimo: l’importante è mantenerci attivi, svegli, pensanti e aperti al cambiamento. Ahava, Francesca Zangrandi

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