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È da un po’ che pensavo di scrivere qualcosa su un argomento a cui tengo molto: l’importanza di evolvere e fluire con la vita! Certo è importante per tutti, ma credo che per noi donne lo sia ancora di più.

Recentemente c’è chi ha commentato sulla mia pagina Facebook, cercando di denigrarmi, il fatto che sono passata dal Tuina e la Medicina Cinese al Sacerdozio di Maria Maddalena: evidentemente questa persona non mi conosce personalmente e si basa solo su ciò che ha visto in internet o forse su ciò che le hanno detto di me, se qualcuno le ha parlato di ciò che faccio. Quindi non sa che il mio percorso è sempre stato vario, ma sempre inerente il benessere della persona, e soprattutto quello della donna; che tutt’ora studio, insegno e pratico Medicina Cinese, e che da sempre ho studiato la figura di Maria Maddalena perché ne sentivo il richiamo.

Ma non mi sono arrabbiata, e nemmeno mi sono sentita attaccata; credo piuttosto si tratti di un suo limite, e me ne dispiaccio (soprattutto per il fatto che sia una donna), perché in realtà spesso le donne mi hanno raccontato quanto si sentano o si siano sentite inadeguate per il fatto di esser passate da un tipo di studi all’altro e da un tipo di lavoro all’altro nell’arco della loro vita, e di quanto si sentano o si siano sentite in difficoltà a rispondere alla domanda “Che studi hai fatto?” o “Qual è la tua professione?”

Chi mi conosce sa che da circa tre anni vivo all’estero; quando ero in Italia avevo un centro in cui praticavo la mia professione: corsi di Pilates, meditazioni, massaggi Tuina e altre tecniche energetiche, diversi laboratori e incontri sul femminile, ecc… Però mi sentivo come in una gabbia, perché chi mi conosceva per il Pilates o per il Tuina aveva un’idea di me solo parziale, mentre io mi sentivo molto di più: ero anche quella che studiava il mondo femminile, la gravidanza, i cristalli e tutto il resto. Ed essermi allontanata, esser venuta in un posto dove non mi conosceva nessuno, sicuramente mi ha dato l’opportunità di partire da zero e decidere qual era la prima immagine che volevo dare di me.

Però più ci penso, più mi sembra assurdo tutto ciò; io ho sempre raccontato liberamente ai miei cari e alle persone con cui ero in contatto cosa stavo facendo, anche se passavo da una formazione all’altra, a volte in apparenza anche molto lontane tra loro. Però moltissime donne venivano o vengono ai corsi dicendo di aver raccontato a parenti e amici che in realtà stavano o stanno facendo dell’altro. Perché?!

Credo che dobbiamo essere orgogliose di ogni nostro passo, dopotutto siamo il risultato di tutto ciò che abbiamo fatto, vissuto, studiato e sperimentato; e non è vero che siamo passate “dal bianco al nero”, sicuramente ogni cosa che abbiamo fatto in qualche modo aveva una connessione con ciò che abbiamo fatto prima e ciò che abbiamo fatto dopo.

Questa si chiama evoluzione: il termine viene dal latino “evolutionem”, che significa “seguendo direzioni varie”, e nel vocabolario la definizione è “cambiamento da una forma a un’altra, generalmente più completa e perfetta”. Quindi dobbiamo essere orgogliose di questa nostra continua ricerca che ci porta ad essere ogni giorno una nuova e migliore versione di noi stesse!

E quando evolviamo, con il nostro esempio e la nostra vibrazione influenziamo chi ci circonda; e questi a loro volta evolveranno, influenzando le altre persone con cui vengono a contatto, come una specie di sinapsi sociale senza fine.

In più, noi donne non possiamo farne a meno: biologicamente progettate per creare (che si tratti di una nuova vita o un progetto non importa), sentiamo nel più profondo la responsabilità di creare un mondo migliore. Non possiamo fare altrimenti, ce lo ricorda costantemente anche il nostro corpo con la sua ciclicità, in un continuo ciclo di vita-morte-rinascita.

Ovviamente ci sono anche uomini che passano da una professione all’altra, ma sono più l’eccezione che la regola; e comunque, probabilmente non si devono assorbire una serie di commenti poco piacevoli per le loro scelte all’apparenza discordanti.

Ricordiamoci che passare da una cosa all’altra ci dà la possibilità di sperimentarci in più cose, conoscendoci ogni volta di più e dandoci l’opportunità di definire un po’ alla volta qual è la nostra massima aspirazione (se hai avuto le idee chiare fin da subito, sono contenta per te!), cos’è che ci soddisfa maggiormente e quali sono i nostri doni per l’umanità.

Quindi non abbiate paura a sperimentare e cercare, e se avete un sogno nel cassetto, questo è il momento di tirarlo fuori e mettersi in gioco. Non possiamo accontentarci, siamo qui per migliorarci, crescere ed essere sempre di più. Buona evoluzione!

Ahava, Francesca Zangrandi

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