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Domani si celebrerà Beltane, la festa celtica della Dea nel suo aspetto di amante fertile.

Si ritiene che il suo nome derivi dal gaelico francese “Bealtaine” o dallo scozzese “Bealtuinn” che significa “Fuoco di Bel”, Belenus o Beleno, il dio del sole celtico, venerato in Irlanda e nella Gallia. Ma Janet McCrickard lo attribuisce alla Dea, dicendo che “bel” significa “brillante, benefico e buono” e “teine” è una forma femminile che significa “fuoco solare”: Beltane celebrerebbe quindi il benefico Fuoco del Sole femminile.

Per i Celti il 1° maggio segnava l’inizio della stagione luminosa, l’inizio del trionfo della luce sulle tenebre e si opponeva a Samhain (31 ottobre), che segnava l’inizio della stagione oscura. Continuò ad essere celebrato anche dopo la cristianizzazione, e da Beltane derivò il Calendimaggio, durante il quale si entrava in comunicazione con il mondo sotterraneo e i morti: nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio si susseguivano banchetti e danze intorno al fuoco che si concludevano con l’espulsione rituale dei morti, ossia con l’avvento della “nuova vita”.

Con la cristianizzazione dell’Europa, questa notte ha subito una metamorfosi: si diceva che avrebbero presenziato spiriti, streghe e stregoni, e che si sarebbero potuti espellere solamente con l’intervento di Santa Valpurga (da qui il nome “Walpurgis Night”), una monaca inglese (710-778) che divenne badessa del monastero tedesco di Heidenheim, presso Eichstatt (dove fu sepolta il 1° maggio 871), e che venne venerata dai cristiani come la protettrice contro la stregoneria.

Il 1° maggio, cacciate le streghe (ovvero ricacciati i morti negli inferi), si portava un albero (l’Albero di Maggio o il Maggio) dal bosco fino al centro del paese, si adornava di fiori e nastri, e tutto il popolo vi danzava attorno a suon di musica.

Durante la festa ragazzi e ragazze danzavano intorno al Maggio, come nuove coppie pronte a propiziare nuovi matrimoni, nuove unioni: Beltane è infatti il tempo degli amanti, il tempo dell’amore; il Dio e la Dea si uniscono e creano il ritorno della vita sulla terra. È il tempo degli accoppiamenti rituali, gli hieros gamos, le nozze sacre in cui il Dio e la Dea si accoppiano per propiziare la fertilità.

Maschile e femminile si uniscono, non solo fuori, ma anche all’interno di noi. Senza questa unione, non vi può essere creazione né abbondanza: così come per creare una nuova vita le polarità maschile e femminile si devono accoppiare, così succede in natura affinché noi possiamo beneficiare del raccolto, e allo stesso modo succede dentro di noi affinché possiamo manifestare nel concreto i nostri desideri e progetti.

Quindi onoriamo queste polarità all’interno di noi, diamo la possibilità a maschile e femminile di fare l’amore, amarsi, rispettarsi, complementarsi e sostenersi a vicenda, in modo che questa unione si rispecchi poi nelle nostre vite.

“Bealtaine” è anche il nome del mese di maggio in irlandese e tradizionalmente in Irlanda è anche considerato il primo giorno di primavera; è il giorno che si trova a metà tra l’equinozio di primavera e il solstizio d’estate: astronomicamente il giorno corretto sarebbe il 5 maggio, e il numero 5 (maggio è il quinto mese dell’anno) rappresenta la manifestazione dei cinque elementi nella materia; il suo archetipo è il creatore. Quindi siamo pronti a manifestare ciò che desideriamo nel nostro cuore?!

Poi la parola “maggio” deriva dal latino “maius”: secondo alcuni scrittori latini deriverebbe dalla Dea Maia (alcuni ritenevano che fosse la moglie di Vulcano, altri la madre di Mercurio, ed altri ancora la Madre Terra, così chiamata per la sua magnitudine e grandezza, tanto che veniva invocata come Mater Magna), legata alla fertilità e all’abbondanza. Tra l’altro, ha la stessa radice di “magh” o “mah”, radice indeuropea che esprime il concetto della crescita e della fertilità della terra.

Felice Beltane e tanta abbondanza! Ahava, Francesca Zangrandi

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