Luna piena in Toro ed eclissi lunare

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Domani mattina la Luna raggiungerà la pienezza nel segno del Toro, segno di Terra che ci parla di manifestazione e ci connette con la forma. Sappiamo che ogni luna piena è il culmine di qualcosa che abbiamo seminato sei mesi prima, quando la luna era nuova nello stesso segno zodiacale. Quindi circa sei mesi fa (esattamente l’11 maggio), il novilunio era in Toro e, che ne fossimo coscienti o no, eravamo impegnanti con il seminare i nostri propositi per i successivi sei mesi.
In quell’occasione la Luna e il Sole erano congiunti a Lilith, la Luna Nera che rappresenta il nostro sentire più profondo, la nostra natura più arcaica, selvaggia e istintiva, quella parte che da secoli ci viene chiesto di nascondere e sopprimere. E l’invito in quel momento era di unire il nostro lato luce e quello ombra, Eva e Lilith (ti consiglio di rileggere l’articolo che scrissi in quell’occasione!) e di integrare e corporizzare dentro di noi questa unione tra le due polarità, che altro non sono che le due facce della stessa medaglia.

Siamo riusciti a unire queste due parti o c’è ancora separazione?

Ora questo plenilunio sarà accompagnato da un’eclissi lunare parziale: il tempo delle eclissi è uno spazio di grandi movimenti e profondo potere, dove si creano cambiamenti visibili, dove si manifesta ciò che richiede cambiamenti, spostamenti e azioni concrete. In un certo senso è come se ci trovassimo abbandonati a noi stessi, senza luce esterna, e dovessimo quindi affidarci alla nostra luce, alle nostre risorse interne per poter avanzare; per questo motivo le eclissi ci permettono di fare un salto evolutivo.
In questo plenilunio la Terra si troverà tra il Sole e la Luna, oscurando parzialmente quest’ultima: da una parte è come se ci dicesse di non continuare a guardare dove stiamo guardando, di non continuare ad afferrarci a ciò che è stato e lasciar andare ciò che già non è; dall’altra parte è come se la parte emozionale e inconscia perdesse un po’ di forza e il Sole invece si potenziasse. E il Sole rappresenta la nostra essenza, ed è vitale all’ora di comprendere il nostro proposito nella vita; quindi, è come se l’IO potesse esprimersi più liberamente, anche se la parte inconscia può creare resistenza e pertanto creare sofferenza.

Ma credere che le cose non cambieranno è solo un’illusione, perché il cambiamento è inevitabile; e più vi resistiamo, più sarà doloroso! Ricordi i dolori che sentivi alle ginocchia, alla colonna e alle varie articolazioni quando stavi crescendo? Io lo ricordo benissimo, e spesso mi succedeva la notte: nessuno poteva togliermi quel dolore, era fisiologico, stavo crescendo e il corpo si stava adattando a quella crescita. E in un certo senso l’ansia, l’inquietudine, la paura o qualsiasi altra emozione stiamo sperimentando in questo momento, potremmo considerarlo come il dolore che sta annunciando dei cambiamenti accelerati in noi e nelle nostre vite.
Non possiamo eliminarlo, ma possiamo scegliere come affrontarlo: possiamo continuare a guardare il passato o possiamo entusiasmarci per il nuovo che sta arrivando; possiamo focalizzare la nostra energia in ciò che sta morendo (per permettere al nuovo di nascere) o focalizzarla in ciò che sta nascendo.

Sta a noi scegliere!

E guarda caso questo plenilunio avverrà nel grado 27: il Sole si trova nel grado 27 dello Scorpione, mentre la Luna si trova nel grado 27 del Toro. E se lo riduciamo a una cifra, diventa un nove (2+7=9), numero che rappresenta il compimento di un ciclo, contiene in sé il duplice concetto di inizio e fine, morte e rinascita; in senso elevato, è il numero dell’iniziazione, perché segna la fine di una fase dello sviluppo spirituale e l’inizio di un’altra fase superiore (simboleggiata dal passaggio dalle unità alle decine).
E la Luna si trova vicinissima al Nodo Nord, che al momento è ancora nel segno dei Gemelli, ma che a gennaio si sposterà nel segno del Toro; e il Sole si trova vicinissimo al Nodo Sud, che al momento si trova nel segno del Sagittario, ma che a gennaio entrerà nel segno dello Scorpione.

Mentre il Nodo Sud rappresenta da dove veniamo, ossia la memoria karmica, ciò che conosciamo bene e ci appartiene, il Nodo Nord rappresenta dove stiamo andando, ossia la direzione che ci permetterà di evolvere grazie alle sue sfide e ai suoi insegnamenti. Quindi è come se la Terra ci dicesse di focalizzarci sul lasciar andare quelle credenze che pensavamo verità assolute e che in qualche modo ci stanno limitando, chiudendo con i programmi, le convinzioni, le paure che ci ancorano al passato per guardare al futuro, portando l’attenzione sul cammino che sta sussurrando alla nostra anima e aprendoci a nuove prospettive e nuovi punti di vista. Ci ricorda che è tempo di allontanarci dalla verità dettata dai guru per avvicinarci sempre più al nostro maestro interno.
Urano in Toro appoggia totalmente il cambiamento, ci invita a superare i nostri limiti personali e di abitare il corpo in modo nuovo, ricordandoci che l’abbondanza e il potere vengono da qualcosa di diverso rispetto a ciò che abbiamo sempre creduto e pensato: l’oro è dentro di noi, abbiamo tutte le capacità per brillare e far sì che la nostra vita prosperi (qualsiasi cosa sia per noi la prosperità).

Urano è opposto a Marte in Scorpione: l’opposizione può farci pensare a una grande disaccordo, ma in realtà la tensione è data dal dialogo che si crea tra le due parti, con il fine di prendere consapevolezza. Possiamo scegliere di rimanere in questa lotta tra le due fazioni o metterci nel mezzo, cercando di integrare le due polarità. Perché in fondo anche Marte a modo suo ci sta spingendo affinché passiamo all’azione; ma questa energia di conquista non è verso l’esterno, bensì verso l’interno (Scorpione), alla ricerca della nostra verità più profonda, quella che non è condizionata dal passato, dagli altri o dalla società in cui ci troviamo.
Lo Scorpione è trasformatore: ci spinge all’anticonformismo creativo, alla ricerca dell’inconsueto, del nuovo, dell’impensato. E poi sappiamo che in ogni cultura è stato dato un nome alle varie lunazioni in base all’energia che hanno, e per alcuni questa è la “luna della nebbia”, ossia la luna che ci chiede di affidarci a ciò che gli occhi non possono vedere: infatti, con Samhain siamo entrati nel periodo oscuro dell’anno, e quando tutto è oscuro dobbiamo utilizzare occhi diversi per vedere (l’intuizione, il cuore, la pancia…) ed esser fiduciosi che la luce è lì, oltre l’oscurità, oltre la nebbia, anche se i nostri occhi non possono vederla.

Felice luna piena, Francesca Zangrandi

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